Medicina tradizionale

Si intende per medicina tradizionale lo studio delle antiche tradizioni mediche. Ogni cultura del passato ha sviluppato un linguaggio e quindi un sistema di interpretazione della natura e dei fenomeni connessi.

Attraverso le scoperte archeologiche, lo studio della storia e dell’antropologia e delle lingue antiche, si sono aperte delle nuove vie interpretative anche nel campo medico. Da una concezione puramente meccanicistica dei fenomeni vitali si è giunti così a ridare senso a concetti archiviati come vecchie e ridicole idee.

Il fiorire in tutto il mondo di associazioni, di ricercatori, di medici che si dedicano alla medicina tradizionale ha riaperto negli ultimi 40 anni un capitolo ormai chiuso da secoli.

Assistiamo oggi ad un grande fermento nel campo della ricerca rivolta verso le tradizioni antiche: si tende ad un linguaggio comune che possa fornire una chiave di lettura, nel senso di un’indagine utile ai fini pratici.

L’origine di questo fenomeno si è generato nei primi decenni del secolo scorso con la nascita di nuove scienze quali l’Antropologia, con le ricerche di Claude Lèvi Stauss, i nuovi orientamenti filosofici dettati dalla Fenomenologia di Husserl, la psicologia di Freud, gli Archetipi di Jung, insieme ad una serie di eventi legati anche alla storia dell’arte, la nascita dell’Antroposofia di Steiner, l’apertura verso antiche religioni, la traduzione di testi buddisti, di testi medici e filosofici cinesi.

È quindi attraverso molte tendenze non sempre facilmente assimilabili che è nato un nuovo metodo di ricerca, per indagare e rileggere l’antico. Nasce così un movimento che oggi inizia a dare i primi frutti, dopo circa un secolo.

L’assurdità, oggi, sta nel sistema nel quale viviamo: ogni idea viene mercificata e trasformata in fenomeno da baraccone. Vengono esaltati dei pensatori mediocri. I veri ricercatori sono assimilati a “fattucchiere”. Nascono dei fenomeni come la cosidddetta “new age” con i suoi esperti di marketing pronti a mercificare ogni tendenza, coniando nomi nuovi, miti e mode per soli fini di lucro; si generano fenomeni che come tutte le mode decadono lasciando posto a nuovi nomi e nuove tendenze.


ANTROPOSOFIA

L’Antroposofia è un movimento fondato da Rudolf Steiner all’inizio del XX secolo. Rudolf Steiner a differenza dei suoi maestri, prima fra tutti la signora Helena Petrovna Blavatsky, cercherà di rendere attuali e pratici molti concetti confinati in precedenza sul piano dell’esoterismo.

Il suo interesse spazierà dal piano medico, all’architettura, alla musica, alla pedagogia;  in particolare il suo pensiero fondamentalmente connesso alla kabala ebraica, dal quale si sviluppa, tende a ripartire l’uomo in 4 dimensioni fondamentali: il corpo fisico, il corpo eterico, il corpo astrale e l’io.

Il corpo fisico si connette al mondo minerale ed alla fase di Saturno, il corpo eterico al mondo vegetale (al Sole), il corpo astrale al sistema nervoso e al periodo lunare, l’io è legato alla terrestrità: questi quattro elementi rappresentano 4 fasi fondamentali dello sviluppo dell’individualità umana.

ANTROPOSOFIA E CREAZIONE

La tripartizione e l’io umano.

Una profonda verità si cela nell’idea Steineriana della tripartizione dell’essere umano.

Nel mondo contemporaneo siamo abituati a considerare semplicemente come reale il corpo fisico pulsionale. La parte più evoluta dell’essere umano, il sistema nervoso, è visto come struttura atta a gestire il corpo quale sede delle pulsioni e delle percezioni; tale realtà contiene una visione edonistica e vitalistica dell’essere umano.

In questa ottica, l’evoluzione, dall’ameba sino al più evoluto essere, l’uomo, sono il frutto di un’evoluzione da forme pulsionali semplici a forme complesse; il senso è identico, e le forme di vita semplici sono un prototipo dello stesso progetto.

Viceversa, in una visione spirituale, il corpo con le sue strutture ed i vari sistemi generano un essere teso verso l’infinito. In questo contesto il corpo umano non rappresenta il fine ma lo strumento per eccellenza, per accedere al mondo spirituale superiore. Con questa chiave di lettura viene completamente trasformato il senso dell’uomo e della vita individuale. La vita, la nascita, la crescita, la malattia, la morte, la generazione, le amicizie e la famiglia acquistano un senso completamente diverso. Si spezza in questo modo la catena che lega l’uomo alla schiavitù dei sensi.

Steiner ipotizza l’esitenza di 4 corpi: il fisico, l’eterico, l’astrale e l’Io; quest’ultimo è posto come entità trascendente. L’unione dei corpi sottili, ereditati dalla creazione, generano l’uomo.

Le rappresentazioni di Saturno, Sole, Luna e Terra esprimono sul piano planetario i corpi sottili. La visione Steineriana della genesi viene quindi elaborata su queste basi cabalistiche.

Si ipotizza che con l’elemento terra si concretizza “l’io umano”. È attraverso l’Io che l’uomo completa il corpo fisico; si sviluppano pertanto quelle funzioni che rendono l’individualità umana cosciente ed aperta verso il mondo spirituale. Il compito dell’umanità nel tempo storico che stiamo vivendo, Kali Yuga, è rappresentato dal ricongiungimento dell’individualità umana con i mondi superiori.

Nella visione Antroposofica può porsi tutta la storia dell’uomo e del suo divenire attraverso lo studio della storia in tutte le sue ramificazioni (dall’arte alla scrittura, dalla religione alla scienza, nel succedersi di culture, nei conflitti tra i popoli e le nazioni, possiamo cogliere l’evoluzione dell’uomo stesso).

Ciò che nella visione comune è visto come corpo fisico rappresenta l’elemento più antico dell’essere umano legato quindi a livello archetipico a ciò che Steiner chiama Saturno.

Lo sviluppo dell’io umano si lega all’elemento terra: l’elemento corporeo si evolve e si differenzia sin dalla generazione dell’essere umano. Nella creazione dell’uomo viene completata l’evoluzione delle funzioni superiori cerebrali e percettive.

L’elemento astrale si evolve nella formazione dell’individualità umana. Nella dimensione astrale si attua lo sviluppo dal vegetale all’animale, il sistema nervoso si differenzia dall’ameba alla dimensione superiore rappresentata dagli animali mammiferi, i quali insieme a questa funzione superiore, a differenza delle altre creature, portano la gestazione all’interno del corpo.

Ciò che Steiner chiama corpo fisico o stato saturnino ha poco a che vedere con il corpo fisico umano, se non in relazione alle funzioni dei minerali all’interno del corpo umano, ovvero alle regolazioni delle funzioni cellulari, dell’attività osmotica e di sostegno (apparato osteoarticolare). Questo stato si concretizza a livello terrestre nelle formazioni minerali che nello stato di Saturno esistono sotto forma immateriale.

Sul piano terrestre possiamo rigenerare le forze Saturnie attraverso la dinamizzazione delle sostanze minerali stesse, come avviene nel caso dei medicinali omeopatizzati.

Essendo l’elemento saturnino la radice di tutta la creazione, ritroviamo in esso tutte le caratteristiche che si concretizzeranno in fasi successive: le caratteristiche degli elementi chimici si riflettono sulle loro funzioni terapeutiche. quindi è possibile, studiando i caratteri di ogni elemento, capire quale influsso può esercitare sulla salute umana. Troviamo in questo senso le relazioni tra i minerali omeopatizzati e la loro azione terapeutica (vedi sali di Schussler).

LE CURE NATURALI

Le cure naturali si basano sui bioritmi che governano la vita ; il tempo scandisce i giorni, le notti i mesi le stagioni gli anni e con essi il nascere il crescere il morire degli esseri creati .

La malattia si fonda su una alterazione dei ritmi vitali ,le cure tendono a ristabilire un contatto ed una armonia con la natura, in questo senso il medico può essere visto come un’orologiaio che regola il corpo e la mente con il ritmo del tempo.

La medicina antica tradizionale attribuiva al tempo un grande significato: si diceva che “il saggio”, mantenendo il suo essere in armonia con le stagioni, viveva a lungo in pace ed in salute. Il saggio, che anticamente comprendeva le figure di sacerdote, medico, farmacista, filosofo, attraverso le pratiche della dieta, dell’uso delle erbe, della musica, del canto e della recitazione di salmi, riordinava le forze vitali ricostruendo l’equilibrio mente-corpo. Esistono delle determinate condizioni per poter applicare queste cure: il soggetto deve avere un controllo sulle forze vitali e sull’integrità degli organi. Qualora questa condizione non è raggiungibile si giunge alla morte.

La medicina moderna viceversa affronta la malattia come fenomeno estremo, valutando gli aspetti chirurgici, le malattie infettive, le malattie ereditarie e le malattie croniche come vere malattie, relegando invece gli altri aspetti a malattie di tipo psicosomatico. Non viene valutata, se non marginalmente, la possibilità che una malattia psicosomatica se non curata correttamente per anni si possa poi trasformare in seguito in una malattia cronica, ovvero in un’alterazione definitiva dei ritmi vitali.

Le malattie croniche, le patologie infettive, i traumi, vengono egregiamente curati con i farmaci moderni. Il sistema ospedaliero e l’armamentario farmaceutico sono essenziali per soccorrere un soggetto in pericolo di vita, e in questi casi le cure naturali possono fare ben poco.

Abbiamo in questo momento storico due estremi che non entrano in contatto: da una parte i sostenitori di una medicina naturale che vede male qualsiasi cura moderna, mentre dall’altra parte coloro che considerano utili solo gli interventi di tipo forte.

Esistono in effetti tre possibilità concrete: la prima è l’uso della medicina naturale che riporta il ritmo vitale; la seconda è l’intervento della medicina moderna nelle forme infettive croniche e traumatiche; la terza è la medicina integrata, ovvero l’uso di rimedi naturali in associazione a farmaci di sintesi nelle forme croniche e senili per migliorare la qualità della vita.

Il problema che insorge infine è il seguente: esistono dei medici preparati per indirizzare il paziente verso la cura utile per risolvere il suo problema personale? Oppure, esistono solo dei protocolli terapeutici standardizzati, delle diete standardizzate in calorie, delle terapie oncologiche standardizzate? Eccetera eccetera.

Viviamo in un sistema troppo chiuso, fatto di regole, di leggi che a volte fanno perdere il buon senso. L’ordine nel senso dello “status quo” può essere messo in discussione? Oppure occorre sempre attendere le direttive dall’alto?! Può un terapeuta pensare con la sua testa, oppure occorre seguire le mode, le leggi, i dictact delle case farmaceutiche?

Siamo uomini o consumatori? … direbbe oggi Totò.

Fin dove giunge l’interesse personale mascherato da buon senso e dove inizia l’umanità vera, questa è una matassa difficile da districare.

L’altro problema specie in chi si rivolge almeno in Italia a delle cure “alternative”, è la presenza di prodotti commerciali con nomi pubblicizzati molto spesso di poco valore. La persona a volte entra in un circolo vizioso composto da più terapeuti, ognuno con le proprie credenze. Quando poi si sono esaurite tutte le possibilità non restano che maghi, stregoni e fattucchiere. Viene promessa salute e giovinezza con poca spesa, magari con una semplice pillola.

Come siamo lontani dagli antichi saggi!